Nel 2022 l’A.Me.Co. ha festeggiato 35 anni dalla sua fondazione
È con immensa gioia che abbiamo celebrato i 35 anni dalla fondazione dell’Associazione per la Meditazione di Consapevolezza. E per farlo abbiamo scelto di dare la parola ad alcuni dei tanti amici, ai quali vanno i nostri più affettuosi ringraziamenti, che attraverso le loro testimonianze hanno condiviso il loro cuore e la felicità di seguire il cammino interiore con la nostra amata Associazione.
ANNA FIORELLA DE LUCA
In questi 35 anni avete diffuso il bene in enorme quantità!
Io vi ho incontrati pochi anni fa per caso, durante un periodo di grande difficoltà, e mi spiace soltanto di non essere entrata nel cammino prima: forse avrei visto meglio, alla luce della consapevolezza, alcune situazioni, prima che mi travolgessero quasi del tutto.
Spero davvero che in un prossimo futuro ci si possa incontrare di persona nella vostra splendida sede, per ascoltare vicendevolmente i nostri respiri.
ALESSANDRA ZUSI
Ho scoperto l’A.Me.Co ormai quasi cinque anni fa grazie alla mia carissima amica e sorella spirituale Ruth, che mi portò a un seminario della mia amatissima, meravigliosa Neva, cui ne seguiranno molti altri, con Corrado e altri grandi maestri.
Dopo tanti, ma tanti anni di ricerca interiore, con tutti gli alti e bassi connessi, mi sono sentita e continuo a sentirmi a casa in questo Sangha. Grazie alla pratica riscopro ogni giorno, con la meraviglia di una bimba, il dono prezioso di quest’avventura che si chiama vita e l’enorme privilegio di poterla vivere, qui e ora. Sono grata ogni giorno, malgrado – o proprio grazie a – questi ultimi anni non facili per nessuno, nel mio caso anche per vicende personali molto tristi, che hanno portato però tante opportunità di profonda riflessione. Sto imparando a prendermi più cura di me stessa, a perdonarmi e a guardarmi con più tenerezza. E come dice Corrado, cerco di prendermi un tè (o un caffè!) con le mie paure e le mie aspettative.
Questo mi sta portando ad ascoltare di più il mio cuore e a collegarmi con gli altri con maggiore consapevolezza. Il che può sfociare in maggiore gentilezza e comprensione, e minor avversione, ma anche nel permettermi di non afferrarmi a ciò che mi nuoce, e lasciarlo andare. Quante volte non seguiamo ciò che ci fa bene per continuare a fare ciò che gli altri, il mondo, si aspetta.
Un aspetto prezioso dell’A.Me.Co è l’essere priva di falsi idealismi e pretese di indottrinamento, nel pieno rispetto della libertà di ciascuno di noi, senza giudizio.
Carissimi Corrado, Neva, Debora, Gabriella e tutti coloro che fanno sì che l’A.Me.Co esista e continui a esistere: vi voglio un mondo di bene e mi auguro che tutti noi e il mondo intero possiamo crescere ogni giorno nella consapevolezza, l’amore e la gioia. Grazie per permettermi di aiutarvi nel mio piccolo.
LUCA MARCHETTI
Chi trova l’A.Me.Co. trova un tesoro… e io sono grato per averlo trovato!
ANTONELLA VINCENTI
Aver conosciuto l’A.Me.Co. è stato un dono che la vita mi ha regalato e che mi ha permesso di vivere con maggiore serenità e gioia!
LORENZO MAJNONI
Come forse è capitato ad altri sono arrivato all’A.Me.Co. in un momento di grande difficoltà, di crisi personale. Benedico oggi quel momento difficile e il giorno in cui sono entrato per la prima volta a Vicolo dell’Orfeo, perché è da lì che è cominciato il mio cammino.
Non avevo allora energie neanche per la diffidenza e gradualmente mi sono sentito a mio agio in una casa in cui si condivideva il silenzio. E in quel silenzio trovava gradualmente spazio l’ascolto, un ascolto vigile, accurato, senza preferenze se non quella di accomodarsi nel presente.
Sono passati molti anni e l’entusiasmo iniziale per l’intimo senso di connessione e corrispondenza con gli insegnamenti è diventato una ‘tranquilla passione’. Ho sempre più accolto con piacere il reiterato invito di Corrado ad una pratica costante, quotidiana. Meditazione è per me “fare spazio”; lasciar acquietare il flusso costante e spesso vano dei pensieri e lasciare affiorare quelle semplici e straordinarie qualità che sono sempre lì con noi, discrete come angeli custodi, ma che, affondate dal nostro furore quotidiano, scorrono per lo più come fiumi carsici e raramente emergono e trovano spazio o ascolto.
Una limpida consapevolezza ci permette di avvertire l’insorgere di sentimenti difficili come la rabbia, l’avidità, l’invidia, ma ci permette anche di cogliere l’affiorare di una gioia non riconducibile ad un motivo particolare, una sensazione di compassione che si irradia oltre i limiti del noto, del famigliare, un irriferibile assaggio di libertà che è forse qualcosa che ha a che fare con quella “liberazione” di cui si parla nella tradizione.
Sono arrivato dunque all’A.Me.Co. diversi anni fa, felice di aver finalmente trovato in Corrado e in Neva quella figura di “maestro” che non avevo mai incontrato e che ero quasi certo di non poter trovare. Poi ho condiviso con tante compagne e compagni di viaggio la fortuna dei ritiri con Corrado e Neva, con Frank Ostaseski e degli incontri intensivi con Christina Feldman, con Marco Vannini, con Vito Mancuso, con Andrea Anastasio e con i tanti altri che ci hanno trasmesso gli insegnamenti di grandi maestri del passato. Riconosco tra i maestri del presente i tanti compagni di Sangha: gli uni con una generosità silente e gli altri con le loro aperte condivisioni.
È commovente arrivare a riconoscere che “maestri” sono spesso le persone più vicine: il compagno o la compagna di una vita, una figlia o un figlio, alcuni amici, una madre, un padre, un fratello, una sorella … e anche a volte, le persone meno appariscenti, incontrate più o meno per caso, nella quotidianità.
Ripenso allora a quella mia stretta convinzione per la quale non avrei incontrato maestri in questa vita, mentre ora mi accorgo, con profonda riconoscenza e gratitudine, che maestri se ne possono trovare ovunque, ogni giorno, ad ogni angolo di strada.
CLAUDIA BENEDUCE
Vi ho scelto come famiglia, la famiglia accudente mai avuta ora siete voi.
Famiglia è prendersi cura e io qui voglio ringraziarvi per la cura che sento di aver ricevuto. Oggi i lividi dell’anima fanno molto meno male.
CHIARA ARRIGHETTI
Fino a qualche anno fa il mio stato d’animo era quello di un viandante senza bussola e senza stelle in cielo. Avevo già intrapreso il cammino del Dharma e ne ero stata subito attratta, “chiamata”, però ero completamente sprovvista di una guida. Non avevo strumenti e mi sentivo persa. Ma siccome nulla avviene mai per caso, non per caso mi giunse tra le mani, grazie a un amico, il libro “La tranquilla passione” di Corrado. Leggerlo fu un vero e proprio choc spirituale e culturale, che ha cambiato totalmente la mia vita e ancora adesso, sebbene siano passati ormai tanti anni, non passa giorno nel quale non ne rilegga qualche riga, qualche pagina, sottolineando, scavando quasi nel testo per scoprire l’energia che cercavo, le risposte a domande che nemmeno ero in grado di pormi, in sostanza ciò di cui avevo ed ho bisogno per camminare. È un libro che mi ha aperto mille porte e tra le altre una fondamentale: la conoscenza di Neva, i cui insegnamenti, intensissimi e fragranti allo stesso modo, ogni giorno mi accompagnano nei fogli d’appunti religiosamente custoditi e nel cuore istante dopo istante. Attendo i seminari di Neva all’A.Me.Co e il Sangha, per nulla virtuale che si è creato, con una impazienza forse poco buddhista, ma riconoscere ciò che ci rende felici crea un’enorme felicità.
SILVIO ANSELMO
IL SALVAGENTE
Persi
nel turbinoso vorticare
delle onde del Samsara
abbiamo incontrato
come per magia
un prodigioso salvagente
l’Ameco
che con antica sapienza
ci ha salvati
da quel vortice doloroso
e ci porta gradualmente
sempre più
pace in cuore
e nella mente.
Son 35 anni che galleggio
con questo salvagente
e quando il Samsara
mi vuol rendere ansioso
la butto in ridere
giocoso!
SILVIA MARTELLI
Sono Silvia. Ho sessant’anni.
Grazie ad un’amica carissima, ho conosciuto Neva e Corrado. Non personalmente, ma attraverso i video pubblicati su YouTube e mediante la lettura dei loro libri.
A Natale, la mia cara amica mi ha fatto dono dell’iscrizione all’A.Me.Co.
Piena di entusiasmo, come uditrice, ho ascoltato il primo seminario di Neva. Le sue parole, piene di vita e di tenerezza insieme alla condivisione della loro esperienza di questo delicato momento, mi hanno toccato profondamente. Con commozione ho condiviso la loro vicenda…
A febbraio dello scorso anno, nel corso di un improvviso ma necessario ricovero ospedaliero, mi è stata diagnosticata una grave insufficienza cardiaca, in conseguenza della quale la mia vita è stata stravolta.
Non posso più lavorare (ero insegnante di lettere), ogni piccola cosa mi costa una grande fatica.
Prima che tutto questo accadesse, avevo una naturale propensione alla lamentela, se non esterna, interiore…
Ora, sono felice di ogni piccola cosa… Tutto mi commuove… Il sole che brilla… il vento tra le foglie…
Una piccola passeggiata a villa Pamphili mi riempie di gioia!
Il mare mi riempie di gioia!
Che bellooo! Oggi sto beneee!
Ora, ho rallentato tutto.
Ora, assaporo tutto.
Guardo con grande tenerezza le mie figlie e mio marito.
Ho momenti di profondo sconforto. Li riconosco. Mi impegno a non perdermi d’animo. A non essere sopraffatta dall’angoscia. Ad alimentare una spaziosità interiore. Mi pare di gustare con maggiore intensità il sapore della vita.
Di tutto questo, rendo profondamente grazie.
MARIA GIORDANO
Prima volta all’A.Me.Co. nel 2010, in un momento doloroso della vita. Corrado inizia a parlare ed è una benedizione, un improvviso sentirsi a casa, radicata in quel giorno, quella sedia, quel cuore così com’era.
L’ A.Me.Co. per me è questo, spazio accogliente di cura amorevole, di fiducia ed impegno perché le mura, gli oggetti, le porte, restino salde, proteggano e insieme aprano al cammino, all’altro e all’altrove, più in là di sicurezze, ragioni, pensieri. La pratica come una casa aperta, in continua manutenzione ordinaria e straordinaria. Da quel giorno, grazie a voi e alla presenza limpida del Sangha, gli enormi limiti personali di allora e di oggi, non sono spariti ma non sono più tutta me, non sono sempre dei nemici. E non lo sapevo. E non capivo che compassione, amore, consapevolezza equanime possono farci innamorare della vita, affrancarci dal passato per accogliere il presente e che paure e sbagli sono strumenti di lavoro, non una vergogna. Ma soprattutto grazie infinite per il sostegno continuo in questi anni pandemici, per lo smarrimento doloroso preso per mano e riportato “a casa”, per aver impedito altri naufragi.
Grazie Corrado, che sai abbracciare le lacrime e placare le paure e a volte sei amorevolmente severo per non farci sbandare.
Grazie Neva, che sempre riconnetti con amore ogni cosa al suo centro, ricuci lacerazioni, dolori che implodono, guidi sorridendo in ogni mare, tenendo fermo lo sguardo sull’orizzonte.
Grazie per la vostra straordinaria sapienza, per i maestri che ci fate conoscere, per renderci visibile un mondo più vasto e luminoso. Grazie di esistere, davvero.
ALESSIO CARDULLO
L’arte dell’accettazione può salvarci la vita.
Qualsiasi cosa ci possa capitare nella vita, anche la più tremenda, possiamo sempre accettarla invece di disperarci.
Accettare toglie il potere all’esterno e lo dà a noi stessi. Accettare dipende solo da noi e ci fa il dono di un’immensa libertà.
NATASCIA ACCATINO
Carissimi,
avete invitato, chi lo desiderava, a scrivere brevemente ciò che
l’A.Me.Co. rappresenta per noi… È strano il contrasto tra questi due anni di pandemia, che hanno sconvolto l’esistenza di tutti, e la calma e la sicurezza che invece sono lentamente, parallelamente, cresciute in me.
Siete stati un faro di luce gentile, una mano sul cuore, una carezza sulla guancia, ma anche gli strumenti contro l’auto sabotaggio inconsapevole. La gioia di una scoperta, la fiducia che si sente quando si cammina sul sentiero giusto e poi la sorpresa riconoscente per un raccolto ricco che non ci si aspettava in tempi di grande siccità.
Il Dharma è stato il regalo più bello venuto con la pandemia.
Grazie, col cuore, per tutto questo.